La doppia anima del festival
In occasione della prima conferenza stampa di lancio del nuovo Wonderland Festival, il direttore artistico Davide D’Antonio dichiara:
“Wonderland vive di energia condivisa, di uno sguardo che unisce scena contemporanea e comunità. Oggi vi racconto una piccola storia con un sorriso, perché a volte il teatro è anche una commedia degli equivoci che finisce bene. Parto da una notizia che circola da settimane, il nostro festival quest’anno si è sdoppiato senza perdere identità, anzi si è moltiplicato, perché oltre al cuore di novembre in città abbiamo dialogato con Greenland Festival fino a portarlo dentro la nostra casa, così Wonderland è diventato doppio e più riconoscibile, una costellazione unica che attraversa provincia e capoluogo, pubblico esperto e nuovi curiosi, linguaggi di ricerca e titoli pop, un piccolo paradosso produttivo che ci fa sorridere e che ci permette di crescere senza rinunciare a ciò che siamo.
Già che parliamo di paradossi vi confesso un retroscena, all’inizio il Ministero della Cultura non voleva neanche finanziarlo, Wonderland sembrava un azzardo, troppe ibridazioni, troppa voglia di mischiare, allora abbiamo preparato una domanda di riesame con la stessa cura con cui costruiamo uno spettacolo, prove su prove, carte, numeri, risultati, lettere del pubblico e dei partner, e quando siamo andati in scena davanti alla commissione la trama ha trovato il suo finale, abbiamo dimostrato la validità del progetto e il sostegno è arrivato, non per magia ma perché la cultura fa bene quando è solida, quando porta evidenze e quando sa parlare chiaro.
Questa doppia anima oggi prende forma con la prima parte di Wonderland Pop, il nostro percorso di prossimità, la porta d’ingresso che apre il festival al territorio, luoghi vicini alle persone, sale civiche, teatri comunali, parchi vivi, una mappa che disegna Franciacorta e cintura bresciana e che invita chi non ci conosce ancora a entrare senza timore, con storie leggibili, artisti amati, formati agili, biglietteria semplice e una programmazione che scorre settimana dopo settimana.
Il programma inizia all’aria aperta con un circo poetico e surreale che rovescia la realtà e ci ricorda che il teatro nasce dal gioco, proseguiamo con una serata di stand up civile che parla di clima e futuro senza moralismi, poi una grande voce del racconto che porta in scena i nostri poveri cristi, quindi un lavoro fisico e visivo che tocca la memoria e il passare del tempo, e ancora una sfida comica che attraversa Shakespeare come fosse una maratona, un omaggio alle Mille e una notte che celebra la forza del narrare, e un monologo generazionale che mette a fuoco il nostro presente, tutto questo in sette comuni, con orari comodi e percorsi di accesso pensati anche per chi non è abituato a venire a teatro
Wonderland Pop non semplifica i contenuti, semplifica l’accesso, e questa è la nostra idea di pop, togliamo gli ostacoli tra la scena e la città, apriamo le porte, rendiamo facile orientarsi, e intanto costruiamo fiducia, perché la curiosità ha bisogno di una mano tesa, di un invito chiaro, di un primo passo condiviso.
La fusione con Greenland ci permette di fare una cosa rara, lavorare su scala territoriale con un’unica visione, meno frammentazione, più continuità, più forza negoziale per artisti e strutture, e un racconto unitario che facilita la vita ai giornalisti, agli amministratori, agli sponsor, al pubblico, lo dico con un filo di ironia e molta gratitudine, perché non capita spesso di poter trasformare un vincolo in un’opportunità e una perplessità iniziale in un caso di scuola.

A novembre torneremo in città con il corpo centrale del festival, ma già da ora vi invito a seguire il cammino di Wonderland Pop, a incontrarci nei comuni partner, a raccontare insieme a noi questa stagione che è cresciuta non per caso ma per scelta, con la tenacia di chi crede che la cultura sia un servizio pubblico, un laboratorio di futuro, un luogo dove la differenza tra centro e periferia si scioglie in un’unica platea.Grazie alle istituzioni che ci sostengono, ai sindaci e alle comunità che aprono le porte degli spazi, alle artiste e agli artisti che si fidano del nostro sguardo, alle redazioni che oggi sono qui e che porteranno questa storia oltre questa sala, vi aspettiamo lungo il percorso di Wonderland Pop e poi a Brescia per il gran finale, la domanda resta quella che avete visto sui nostri canali, cosa fai ancora a casa, il festival è cominciato, venite con noi.