Motta e Roberta Sammarelli sul palcoscenico di fronte al pubblico

WONDERLAND FESTIVAL 2025: IL RIEPILOGO

Wonderland Festival 2025 è finito!
La Wonderland Season ha attraversato tutto l’autunno, da inizio ottobre a fine novembre, con il suo spirito irriverente, libero e sempre in rotta di collisione con le domande che affollano il nostro presente. Domenica 30 novembre si è chiusa in bellezza, in un tripudio di energia e musica.

Wonderland Festival, che da sempre sceglie di raccontare l’arte attraverso gli occhi di chi non si accontenta di risposte facili, anche quest’anno ha ospitato personalità capaci di ribaltare prospettive, disturbare le certezze e spingersi oltre i linguaggi tradizionali. Il risultato è stata un’edizione ricchissima: oltre 60 repliche, decine di ospiti italiani e internazionali e un pubblico numeroso e partecipe che ha dimostrato, ancora una volta, quanto la voglia di vivere l’arte insieme sia più viva che mai.

Un’avventura che ci ha portato dalla Franciacorta a Brescia, passando simbolicamente attraverso l’Olanda e tornando poi a casa, in un continuo andirivieni di voci, musica, gesti, danze, incontri e sguardi che ci hanno fatto emozionare, ridere, commuovere e anche riflettere.
Con Wonderland POP abbiamo aperto la stagione nel segno del teatro brillante e sorprendente, grazie a serate popolate da talenti straordinari e personaggi irresistibili: Roberto Abbiati, Giobbe Covatta, Ascanio Celestini, Nanouk, Archè e Cercamond, Teatrino Giullare e Davide Grillo – tutte personalità capaci di lasciare un segno profondo, quel filo invisibile che unisce palco e platea.

La domanda che ha attraversato l’intero festival è stata DI CHI È LA COLPA?
Una provocazione che ha spinto artisti/e e pubblico a interrogarsi senza sconti, mettendo in discussione convinzioni e pregiudizi per guardare con occhi nuovi al mondo che abitiamo. Uno sguardo che ci ha condotto dentro temi complessi e urgenti: stereotipi di genere, uguaglianza e diritti, inclusione delle minoranze, criticità delle istituzioni, salute mentale e fisica, equilibrio tra territori, fragilità individuali e collettive. A guidarci, voci di grande rilievo come Lucia Mascino, la compagnia Frosini / Timpano, Diana Anselmo, il collettivo lacasadargilla, Alessandra Bortolato, Nadia Addis, Michael Incarbone e moltissimi altri.

Accanto alla riflessione, però, non sono mai mancate le scintille di pura magia: i concerti di alcune delle gemme più preziose della scena musicale italiana attuale (consigliate dal nostro spirito guida Alberto Belgesto) come Motta, Viadellironia, Umberto Maria Giardini ed Ettore Giuradei, hanno acceso le serate con un’indimenticabile miscela di folk, rock e poesia.

E poi quanti passi abbiamo percorso insieme, anche sotto il cielo incerto di novembre. Con THE HOUSE OF BEAUTY abbiamo attraversato la città alla ricerca della bellezza nascosta, riscoprendo luoghi normalmente poco considerati attraverso gli sguardi di nove artisti del territorio: Francesca Mainetti, Angelica Squicciarini, Boombox Squad, Manuela Bondavalli, Emmanuele Bettari, Collettivo Ruth, Camilla Corridori, Cippì, Beatrice Botticini e Sofija Zobina. Un viaggio di storie intime, ironiche e talvolta anche perturbanti, che hanno ricucito nuove mappe emotive della città.

E poi, il nostro sguardo oltre confine: quest’anno con il Focus Olanda abbiamo potuto ospitare a Brescia artisti/e e compagnie di rilievo internazionale come Bambie, Celine Daemen, Charles Pas, De Warme Winkel e Ira Brand, offrendoci nuove prospettive e amplificando il dialogo tra i linguaggi contemporanei.

Ma l’elemento più prezioso, quello che ha reso questa edizione davvero viva, sono gli spettatori e le spettatrici che riempiono gli spazi di senso, che ascoltano, reagiscono, partecipano, si emozionano.
Ogni passo compiuto insieme, ogni risata condivisa, ogni silenzio trattenuto in sala ha contribuito a costruire una comunità temporanea ma potentissima.

E allora, tornando alla domanda che ci ha accompagnati per due mesi interi…

…Di chi è la colpa?
La colpa è di chi sceglie di vivere l’arte con coraggio.
Di chi ha ancora voglia di sorprendersi, di mettere in discussione il mondo, di respirare libertà a pieni polmoni.

La colpa – meravigliosamente – è anche tua, spettatore o spettatrice che hai vissuto Wonderland Festival insieme a noi.

E per questo, l’unica cosa che possiamo aggiungere è: grazie.

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