Copia di Ascanio Celestini_PoveriCristi_4@ChiaraPasqualini-MUSA (1)

POVERI CRISTI

Le voci degli ultimi finalmente in scena

In una periferia di Roma che somiglia a tante periferie del mondo si intrecciano le vite di poveri cristi. 

C’è Giobbe, magazziniere analfabeta che ha messo a punto una tecnica per sistemare la merce nel magazzino senza sapere leggere una parola.

C’è la Vecchia che insegna alla Prostituta che per il sapere e la cultura non serve il denaro: i libri nelle biblioteche sono gratis e i musei un giorno al mese aprono anche a chi non può pagare.

C’è Joseph che è partito dal suo paese, ma prima di arrivare in Italia è stato seppellitore, emigrante, schiavo, naufrago, detenuto, facchino e barbone.

E poi c’è il razzista, la Donna Impicciata, lo Zingaro di otto anni che fuma, Domenica, il Preposto della cooperativa e persino San Francesco…

Ma quando andiamo in scena non ci sono tutti.

Ogni replica scegliamo un paio di storie, una manciata di personaggi. Come in un concerto dove il musicista sceglie quali brani diversi da suonare, fa una scaletta.

Tutti questi personaggi hanno qualcosa in comune. Sono quelli brutti che finiscono sui giornali quando accade qualcosa di grave, di scandaloso. Io cerco di raccontarli come santi quando succede un prodigio.

In una periferia di Roma che somiglia a tante periferie del mondo si intrecciano le vite di poveri cristi. 

C’è Giobbe, magazziniere analfabeta che ha messo a punto una tecnica per sistemare la merce nel magazzino senza sapere leggere una parola.

C’è la Vecchia che insegna alla Prostituta che per il sapere e la cultura non serve il denaro: i libri nelle biblioteche sono gratis e i musei un giorno al mese aprono anche a chi non può pagare.

C’è Joseph che è partito dal suo paese, ma prima di arrivare in Italia è stato seppellitore, emigrante, schiavo, naufrago, detenuto, facchino e barbone.

E poi c’è il razzista, la Donna Impicciata, lo Zingaro di otto anni che fuma, Domenica, il Preposto della cooperativa e persino San Francesco…

Ma quando andiamo in scena non ci sono tutti.

Ogni replica scegliamo un paio di storie, una manciata di personaggi. Come in un concerto dove il musicista sceglie quali brani diversi da suonare, fa una scaletta.

Tutti questi personaggi hanno qualcosa in comune. Sono quelli brutti che finiscono sui giornali quando accade qualcosa di grave, di scandaloso. Io cerco di raccontarli come santi quando succede un prodigio.



Crediti: 

Di e con Ascanio Celestini

Con Gianluca Casadei alla fisarmonica

Produzione Fabbrica, Teatro Carcano

Distribuzione a cura di Mismaonda

Ascanio Celestini

Ascanio Celestini

autore, scrittore e regista, vincitore del premio Ciak d’oro per il film La pecora nera

Ascanio Celestini è nato a Roma nel 1972. I suoi testi sono legati a un lavoro di ricerca sul campo e indagano nella memoria di eventi e questioni relative alla storia recente e all’immaginario collettivo. Tra i suoi ultimi spettacoli teatrali, Laika (2015), Pueblo (2017) e Rumba (2023) fanno parte della trilogia che è all’origine di Poveri cristi. Di questi testi, Celestini ha curato la regia in Belgio e in Francia con l’attore David Murgia, e in Svezia con l’attore Özz Nûjen. Per il cinema ha realizzato due film: La pecora nera (2010), in concorso alla 67ª Mostra del cinema di Venezia, e Viva la sposa (2015) in concorso alle Giornate degli autori a Venezia. Il suo disco Parole sante ha vinto il Premio Ciampi come Miglior debutto discografico dell’anno e il Premio Arci «Dalla parte buona della musica». Per Einaudi ha pubblicato Storie di uno scemo di guerra (2005), La pecora nera (2006), Lotta di classe (2009), Io cammino in fila indiana (2011), Pro patria (2012), Barzellette (2019), Radio clandestina (2020), I parassiti (2021) e Poveri cristi (2025).

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